Abbiamo già parlato dell’evoluzione delle abitudini alimentari e delle produzioni agricole ai tempi dei Romani, ma nel Medioevo le innovazioni furono davvero tante.
In questo periodo, sia nel mondo islamico che in Europa, l’agricoltura subì un vero e proprio processo di trasformazione grazie all’acquisizione di nuove tecniche e alla diffusione di nuove colture come zucchero, riso, cotone e alberi da frutto (le arance arrivarono in Europa attraverso l’Al-Andalus solo dopo il 1492).
Lo “Scambio colombiano” portò in Europa dal Nuovo Mondo colture come mais, patate, patate dolci, manioca, mentre le colture come grano, orzo, riso e rape e il bestiame arrivavano ancora principalmente dal Nord Africa.
La civiltà islamica ha comunque contribuito in maniera determinante allo sviluppo dell’agricoltura e di altre scienze nel Mediterraneo. La regione iberica di Al-Andalus divenne per esempio la culla del sapere e qui venivano tradotti libri, scoperte ed esperimenti scientifici dal greco e dall’arabo al latino.
A differenza di molte popolazioni che preferivano una produzione agricola fissa, gli Arabi furono estremamente innovativi e introdussero nuovi prodotti e metodi di coltivazione, favorendo la diffusione delle scienze agronomiche nella regione.
L’eredità lasciata dagli Arabi supera di gran lunga quella dell’Oriente e del Nuovo Mondo.
Oltre ad agrumi, frutta, riso, zucchero e pasta, grazie agli Arabi arrivarono nel Mediterraneo anche lo spinacio, la bietola e la melanzana.
I datteri, ancora molto utilizzati in alcuni paesi e regioni del mediterraneo, erano il cibo preferito da viaggiatori e carovane e si accoppiavano bene con latticini come latte fresco, burro e formaggio.
Incrociando le specie si ottennero nuove varietà di fichi, noci, pistacchi e carrube e anche mele, pere, mandorle, melagrane, ribes bianco e nero. Iniziò a diffondersi anche la coltivazione di piante aromatiche, medicinali e coloranti come cumino, anice e zafferano.
Interessante è la storia del carciofo (derivato del cardo selvatico) che comparve in principio in Egitto. Ha poi viaggiato fino in Sicilia, arrivando a Napoli e a Firenze nel 1446.
In questo articolo abbiamo velocemente rivissuto lo sviluppo agricolo dei Paesi del bacino mediterraneo fino al Medioevo, caratterizzato soprattutto dall’introduzione di nuove colture dal Nuovo Mondo e da altre parti del mondo, come i paesi arabi.