Continuiamo con le lettere della salute.
Oggi è il turno della Vitamina C (Acido ascorbico), una vitamina della quale si sente spesso parlare e se ne diffondono le proprietà.
E’ una vitamina idrosolubile, ossia si scioglie in acqua, quindi è impossibile per il corpo immagazzinarla. La storia della scoperta dell’Acido ascorbico risale al 1747 quando James Lind, chirurgo della Marina inglese, tentò di curare i numerosi marinai affetti da scorbuto. Questa malattia si manifestava con gonfiore alle ossa, perdita di peso, dolori muscolari, febbre e anemia.
Il dott. Lind decise di trattare i marinai che presentavano queste sintomatologie dividendoli in gruppi e aggiungendo al rancio di ogni gruppo una particolare componente alimentare: sidro, acido solforico, aceto, spezie ed erbe, acqua di mare, arance e limoni. Osservò che solo il gruppo trattato con gli agrumi aveva avuto benefici e manifestava rapidi miglioramenti.
Capì quindi che lo scorbuto, tipica malattia dei marinai che stavano per lunghi tempi lontani dalla terraferma e da un’alimentazione completa, poteva essere dovuto alla mancanza di una sostanza presente in questi alimenti.
Solo nel 1912 il biochimico Kazimierz Funk individuò la molecola antiscorbutica e la denominò Vitamina C.
Questa Vitamina è una vera e propria fonte di salute, dal momento che svolge una moltitudine di funzioni: partecipa alla sintesi di ormoni (noradrenalina e dopamina), degli acidi biliari, del collagene, attiva l’acido folico e favorisce l’assorbimento intestinale del ferro, svolge un’azione antiossidante, riduce la tossicità di alcuni minerali (Nichel, Selenio, Piombo, Vanadio e Cadmio) e ha una potente azione protettiva verso il sistema immunitario.
La giusta dose giornaliera?
L’assunzione giornaliera raccomandata di vitamina C è pari a 105 mg per gli uomini e 85 mg per le donne.
Nei bambini l’assunzione quotidiana è invece più bassa: 35 mg da 1 a 3 anni, fino a 60 mg dai 4 ai 7 anni, 90 mg per i maschi e 80 mg per le femmine tra gli 11 e i 14 anni.
Durante la gravidanza l’assunzione raccomandata è di 100 mg al giorno, passando poi a 130 mg al giorno durante l’allattamento al seno.
Carenze e sintomi?
La carenza di vitamina C solitamente si manifesta con sintomi come inappetenza, stanchezza, affaticamento e dolori muscolari.
Altra manifestazione può essere una maggiore sensibilità alle infezioni, come anche emorragie o epistassi.
Non è raro che col tempo si possa incorrere in fenomeni di degenerazione delle strutture ossee.
Dosi elevate e sintomi?
Un sovraddosaggio di Vitamina C può provocare l’aumento di ossalati, sostanze che aumentano il rischio di calcoli renali, oppure può inibire il riassorbimento di acido urico a livello renale.
Altro rischio può essere quello di un sovraccarico di ferro e addirittura un’azione ossidante.
Dove la troviamo?
La Vitamina C caratterizza alimenti aciduli come arance, limoni, mandaranci, pompelmi, ananas e kiwi, ma ne sono ricchi anche ribes e fragole. E’ presente anche nei peperoni, pomodori, cavoli e cavolfiori, broccoli, spinaci, rucola e lattuga.
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